Ecco che la stampante in 3d si impone ancora con tante novità. A Firenze i due fratelli Cantini, Luciano (30 anni) e Lorenzo (23), oggi sono alla guida di Kentstrapper che è un'innovativa azienda familiare che produce stampanti in 3D. Luciano racconta la sua storia, dopo una laurea in Ingegneria elettronica ha iniziato a seguire tutorial su Internet per costruire oggetti partciolari come pompe ad acqua o piccoli hovercraft galleggianti.
«Un giorno in un forum collegato ai tutorial io e mio fratello abbiamo incontrato un ragazzo di Bologna che aveva acquistato un kit per montare una stampante in 3D ma non riusciva a farla funzionare» racconta. I fratelli Cantini colgono subito questa occasione: «Quel ragazzo ci prestò il suo kit e da allora non ci siamo più fermati».
Senza nessun aiuto dalle banche né dagli enti pubblici è stata la famiglia a fornire ai due ragazzi i primi mezzi per partire e con grande successo alla fine. «Abbiamo iniziato nel garage di casa - spiega Luciano - dove effettuavamo le prove per migliorare la qualità del prodotto e piano piano abbiamo realizzato i primi kit di montaggio per la vendita».
L'esperienza con il progetto open source Rep Rap, (Replication Rapid-Prototyper Project, creatore di prototipi a replicazione rapida) è stato fondamentale per arrivare al risultato definitivo. «Grazie ai suggerimenti raccolti tramite Rep Rap abbiamo potuto migliorare i nostri prodotti ed arrivare all'apertura della nostra start-up. Internet è uno strumento eccezionale per mettere in contatto la comunità dei makers di tutto il mondo».
I makers sono persone creative che creano le proprie idee innovative con l'aiuto della tecnologia più avanzata. «Ci definiamo artigiani 2.0 - scherza Cantini - perché in fondo quello che facciamo non è molto diverso dal lavoro degli artigiani che, nel caso del nostro Paese, sono conosciuti in tutto il mondo per la loro maestria e l'alta qualità dei prodotti».
Grazie ai contatti e alla facilità di contatti che da internet possono dunque essere la chiave per invertire la rotta della dilagante disoccupazione giovanile? Lorenzo dice: «A chi non vede speranze per il futuro in Italia consiglio di scommettere fino in fondo nelle proprie idee prima di gettare la spugna e andarsene all'estero» . Poi parla delle possibili applicazioni delle stampanti in 3D nella quitidiaità e dunque del suo futuro: «Allo stato attuale c'è ancora molto da sviluppare. Le stampanti in 3D sono nate per rendere più semplice e meno costoso fare i prototipi ma un utilizzo potenzialmente interessante riguarda ad esempio i pezzi di ricambio degli elettrodomestici. Oggi quando si rompe qualcosa è spesso difficile trovare il pezzo per ripararla e si è costretti a gettarla via, con le stampanti 3D potrebbe diventare molto semplice ed economico produrre ricambi di questo tipo su misura».
«Un giorno in un forum collegato ai tutorial io e mio fratello abbiamo incontrato un ragazzo di Bologna che aveva acquistato un kit per montare una stampante in 3D ma non riusciva a farla funzionare» racconta. I fratelli Cantini colgono subito questa occasione: «Quel ragazzo ci prestò il suo kit e da allora non ci siamo più fermati».
Senza nessun aiuto dalle banche né dagli enti pubblici è stata la famiglia a fornire ai due ragazzi i primi mezzi per partire e con grande successo alla fine. «Abbiamo iniziato nel garage di casa - spiega Luciano - dove effettuavamo le prove per migliorare la qualità del prodotto e piano piano abbiamo realizzato i primi kit di montaggio per la vendita».
L'esperienza con il progetto open source Rep Rap, (Replication Rapid-Prototyper Project, creatore di prototipi a replicazione rapida) è stato fondamentale per arrivare al risultato definitivo. «Grazie ai suggerimenti raccolti tramite Rep Rap abbiamo potuto migliorare i nostri prodotti ed arrivare all'apertura della nostra start-up. Internet è uno strumento eccezionale per mettere in contatto la comunità dei makers di tutto il mondo».
I makers sono persone creative che creano le proprie idee innovative con l'aiuto della tecnologia più avanzata. «Ci definiamo artigiani 2.0 - scherza Cantini - perché in fondo quello che facciamo non è molto diverso dal lavoro degli artigiani che, nel caso del nostro Paese, sono conosciuti in tutto il mondo per la loro maestria e l'alta qualità dei prodotti».
Grazie ai contatti e alla facilità di contatti che da internet possono dunque essere la chiave per invertire la rotta della dilagante disoccupazione giovanile? Lorenzo dice: «A chi non vede speranze per il futuro in Italia consiglio di scommettere fino in fondo nelle proprie idee prima di gettare la spugna e andarsene all'estero» . Poi parla delle possibili applicazioni delle stampanti in 3D nella quitidiaità e dunque del suo futuro: «Allo stato attuale c'è ancora molto da sviluppare. Le stampanti in 3D sono nate per rendere più semplice e meno costoso fare i prototipi ma un utilizzo potenzialmente interessante riguarda ad esempio i pezzi di ricambio degli elettrodomestici. Oggi quando si rompe qualcosa è spesso difficile trovare il pezzo per ripararla e si è costretti a gettarla via, con le stampanti 3D potrebbe diventare molto semplice ed economico produrre ricambi di questo tipo su misura».